Son tutti nel naso

23/03/2024 Museo della Ceramica di Montelupo

Il primo vasaio è stato Dio che ha impastato il mattaione: nella Bibbia i vasai sono nominati tante volte.

Per ottenere la ceramica si usano tutti e quattro gli elementi.

Questo è un museo fatto di scarti, ma nelle cose belle come queste si intravede la vita.

Prima, quando nasceva un bambino bellino così, dicevano: “L’hanno fatto a Montelupo!”

Queste cose ci riportano indietro alle cose che avevamo in casa e che mia madre non ci faceva toccare.

Io ho studiato dalle suore e ricamavo da ragazza: alcuni motivi sembrano i soliti nodini che facevo con l’aghetto.

Qui c’è un bambino. E un vascello!

Lì c’è scritto… non ci si legge: è scorticato. Leggo 1697 acqua di viole.

Io la facevo per San Giovanni l’acqua profumata e le mammole andavo a raccoglierle in bosco per portarle al maestro.

Mi ricordo che per la Pentecoste i fiori si mettevano a terra per farci camminare il prete.

Son cinque le foglie che forman la pansé, son cinque le parole “Non ti scordar di me”

Senti che petali vellutati… La volevo vedere per bene.

Che bella pansé che tieni, che bella pansé che hai, me la dai, me la dai, me la dai la tua pansé?

Le acque così, delle volte, le usavano quelli che levavano le cose.

A me mi lavarono da piccino con l’acqua della paura che si faceva con le erbe e si metteva sotto il letto sperando che non ci venisse il borraccino.

Ogni erba ha il suo odore e la mia mamma le sapeva tutte: veniva dalla terra.

Questa polverina ha un odore serio.

A me mi fa schifo! No schifo no.

Conserverei l’orzo de “La vecchina” di Ponte a Elsa: una volta non c’era il caffè.

L’anice: mi ricorda la schiacciata di Pasqua e i biscotti al vino che faceva la mia nonna.

La cannella sento volentieri: mi ricorda il Natale. È parecchio piccante però… che effetto gli faranno stanotte!?

Stimolante quest’esperienza: in fondo son chiamate droghe!

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