Il Progetto

Fra le iniziative per favorire l’accessibilità dei musei, quelle pensate per le persone anziane con demenza datano da poco più di una decina d’anni negli Stati Uniti (la più conosciuta, MeetMe at MoMA, è iniziata nel 2007: http://www.moma.org/meetme), ma hanno già raggiunto una considerevole diffusione anche in ambito europeo. Nel panorama italiano, la Toscana vanta risultati importanti: dopo i primi progetti di Palazzo Strozzi e del Museo Marino Marini di Firenze, oggi i programmi per le persone con demenza sono attivati in quasi tutte le province toscane (Musei Toscani per l’Alzheimer). Il BeGo Museo Benozzo Gozzoli di Castelfiorentino, capofila del progetto Musei per l’Alzheimer della rete dei musei dell’Empolese Valdelsa (MuDEV), nel 2013 ha aderito al progetto formativo “L’arte tra le mani” promosso dal settore educativo del Museo Marino Marini di Firenze con l’Associazione L’Immaginario, l’Associazione Anna e sostenuto dalla Regione Toscana. Il percorso di formazione, destinato al personale dei dipartimenti educativi dei musei e a due animatori geriatrici per museo, era volto a dare vita ad una rete museale, sul territorio toscano, in grado di predisporre attività rivolte alle persone con Alzheimer e ai loro caregiver. Nel marzo 2014 ha infatti preso avvio Storie ad Arte, il progetto del BeGo Museo Benozzo Gozzoli. Partite il 29 aprile 2014, le attività al museo per le persone con Alzheimer ad oggi si svolgono regolarmente e sono inserite all’interno dell’offerta stabile dei servizi educativi del museo.

Nel 2015 è stata avviata una prima sperimentazione in merito all’ampliamento di questi percorsi nei musei del territorio dell’Empolese Valdelsa. A seguito di alcuni incontri presso il Museo di Casa Boccaccio e presso la sede espositiva del Tabernacolo dei Giustiziati di Benozzo Gozzoli a Certaldo, il progetto pilota, ha interessato, nel 2016, anche il MMAB Museo della Ceramica e il MusArc Museo Archeologico di Montelupo Fiorentino, il MUVE Museo del Vetro di Empoli insieme ad alcune Residenze assistenziali del territorio, grazie al sostegno dell’AUSL Toscana Centro e dell’AIMA Empolese Valdelsa e Valdarno Inferiore. Il lavoro progettuale, lungo e intenso, è stato possibile grazie all’unione delle competenze professionali di educatrici museali e operatori geriatrici.

Nel mese di maggio 2016, in occasione della manifestazione “Amico Museo” promossa annualmente dalla Regione Toscana, sono state presentate e realizzate quattro attività nei quattro musei coinvolti in questa prima sperimentazione. L’obiettivo di ciascun museo è stato appunto quello di aprire le proprie porte alle persone con demenza e di sperimentare attività a partire ciascuno dalle specificità dei propri e variegati patrimoni.

Tra 2016 e 2017 è quindi partito Musei per l’Alzheimer un più esteso progetto pilota su territorio dell’Empolese Valdelsa. È stato avviato un corso di formazione rivolto a educatori museali e animatori geriatrici che ha visto il coinvolgimento di 6 musei del MuDEV (Museo BeGo di Castelfiorentino, Palazzo Pretorio di Certaldo, MUVE Museo del vetro di Empoli, MMAB Museo della ceramica di Montelupo, Museo Amedeo Bassi di Montespertoli, MuMeLoc di Cerreto Guidi) e visto la nascita di un gruppo interdisciplinare di educatori museali e animatori geriatrici formati per operare nei contesti culturali con le persone anziane fragili e con chi se ne prende cura.

L’annualità 2018 del progetto, ha ulteriormente ampliato la partecipazione degli Enti museali e delle strutture assistenziali e visto una prima, e del tutto inedita, sperimentazione delle attività anche in alcune biblioteche della rete Rea.net. I musei che fanno parte della rete di progetto oggi sono 12 e le biblioteche che hanno aderito 7. La rete di progetto ha coinvolto e ottenuto la partecipazione di 10 strutture del territorio, tra RSA e centri diurni, e il coinvolgimento di numerose associazioni di volontariato che si occupano di invecchiamento, fragilità e inclusione culturale e sociale. Promosso dal MuDEV e dall’Unione dei Comuni dell’Empolese Valdelsa e sostenuto dalla Regione Toscana e dalla stessa Unione dei Comuni. Gli incontri sono stati calendarizzati su cicli di tre attività: 2 presso i musei e 1 nelle biblioteche; sono partiti a gennaio 2017 per un numero complessivo di 20 incontri aperti alla partecipazione di persone anziane sia residenti nelle strutture assistenziali sia in famiglia provenienti dal territorio. Al momento le attività – che si concluderanno a settembre 2018 – hanno visto l’importante partecipazione di 471 anziani con i loro familiari e caregiver professionali. Biblioteche per l’Alzheimer è l’ultima inedita sperimentazione con la rete Rea.net. Col fine di ampliare l’offerta di occasioni di partecipazione alla comunità, di accessibilità ai suoi differenti patrimoni per le persone con demenza e per chi se ne prende cura e di incidere sulle percezioni sociali diffuse sulle fragilità dell’invecchiamento, il progetto ha previsto la sperimentazione di incontri nelle biblioteche civiche dei comuni aderenti. Tale proposta, a oggi unica nel panorama toscano, si è realizzata grazie a una stretta collaborazione tra operatori museali, animatori geriatrici e bibliotecari, che hanno contribuito alla definizione di una metodologia di mediazione col patrimonio letterario e di coinvolgimento attivo dei partecipanti. Ne sono nati appuntamenti durante i quali sono state lette, commentate e generate poesie, a partire da una mirata sollecitazione di idee, sensazioni ed emozioni dei partecipanti – anziani e caregiver.

Nel 2019, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, il progetto ha visto proseguire le attività nei musei e nelle Biblioteche dell’Empolese Valdelsa con l’edizione Speciale Leonardo dove sono state sperimentate attività legate al Leonardo da Vinci e il Paesaggio e che ha visto per la prima volta coinvolto anche la Gerusalemme di San Vivaldo, a Montaione

Nel 2020, a causa dell’emergenza COVID – 19, le attività nei musei sono state sospese; il MuDEV con il gruppo di lavoro del progetto, ha continuato a il proprio lavoro per mantenere vivo il legame costruito in questi anni e valorizzare il patrimonio materiale e immateriale della nostra comunità grazie alle molteplici potenzialità che la rete offre. Questa epidemia ci ha fatto riscoprire quanto le persone anziane siano fragili – ma anche quanto siano importanti per la nostra vita e per quella dell’intera comunità. E’ stato dunque progettato e realizzato un Quaderno che è stato mensilmente aggiornato e dedicato al patrimonio dei musei del MuDEV, al quale sono seguiti degli incontri online.

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