21/04/2023 Gerusalemme di San Vivaldo di Montaione

Ci vuole un po’ di silenzio.
I nostri antenati. Saranno gli apostoli.
Vedo quello in terra, c’è un oggetto. È quello lì in terra? Mi piace vederli tutti insieme, che si saranno riuniti per capire che ci fa quello lì sotto.
È un banchetto che gli chiedono. Sono tutti associati alla parola che sta dicendo lui. Parole, ascoltare le parole di qualcuno che è Gesù. Silenzio per poter parlare. C’è qualcuno che si intromette e lui gli fa il segno per farlo chetare.
Lui è un bimbo e i bimbi son quelli che rompono le scatole.
Pensando a qualcosa. Sbalorditi, impressionati.
Sono tutti cristiani, Gesù Cristo gli ha insegnato, pregano, parlano. Si guardano in viso come a dire: – O chi è questo qui? –
Vedi là, si son messi insieme: un sanno dove batte’ il capo insieme! Meravigliàti! E pensano: – che freddo c’è qui dentro! – Confabulano, fanno da sé, un complotto: si stanno mettendo le orecchie a sé per ascoltare.
Hanno le vesti lunghe e i piedi gnudi per coprirsi i piedi. Però quello con la corona c’ha le scarpe! È il più signore di tutti, è il padrone della feliera. Non avevano quattrini per comprare le scarpe. I leghi, il ragazzino sarà il figliolo del padrone.
È Santo ma non ha l’aureola perché ancora non era stato riconosciuto.
Povertà e ricchezza, poi arriva Cristo e gli porta del bene.