In breve

Musei per l’Alzheimer è un progetto di rete per l’inclusione sociale e culturale delle persone anziane con decadimento cognitivo e di chi se ne prende cura nei musei del Museo Diffuso dell’Empolese Valdelsa – MuDEV.

Sia la progettazione che la conduzione delle attività e, infine, l’analisi valutativa del progetto prevedono il lavoro congiunto di educatori museali e animatori geriatrici.

Tra i molteplici obiettivi:

  • contribuire a sviluppare e definire l’identità dei musei e delle biblioteche della rete come luoghi privilegiati per l’accessibilità e la leggibilità dei propri variegati patrimoni, dove sia possibile fare esperienze relazionali e conoscitive, vivere momenti di aggregazione inclusivi e intergenerazionali, essere coinvolti e compartecipi della crescita civile di comunità sensibili intorno ai temi dell’accessibilità delle persone fragili ai contesti culturali;
  • fare ricerca valorizzando le potenzialità comunicative originali di ogni contesto museale, sperimentando tecniche e strategie di mediazione dei patrimoni con le persone con Alzheimer e con chi se ne prende cura;
  • contribuire alla costruzione di una rete sociale sul territorio che condivida competenze necessarie dal punto di vista assistenziale-sanitario e culturale.

Le attività sono incentrate sulla creazione di esperienze relazionali dei partecipanti con le opere d’arte e i patrimoni di musei, per stimolare l’immaginazione e la creatività, valorizzando le attuali e personali abilità di comunicazione di ciascuno, inclusa la comunicazione non verbale. Stimolazioni sensoriali tattili, auditive e olfattive vengono utilizzate come strumenti di supporto per facilitare e incoraggiare l’espressione personale ed emotiva, verbale e non verbale.

Le attività sono aperte sia a persone che provengono da RSA e centri diurni del territorio, sia a persone che vivono all’interno del nucleo familiare e a tutti coloro che se ne prendono cura, caregiver professionali, familiari, parenti, amici, badanti e volontari dell’associazionismo locale per un massimo di 20 persone. Per partecipare alle attività è necessaria la prenotazione.

CONTATTI, INFO E PRENOTAZIONI:

BeGo Museo Benozzo Gozzoli, via Testaferrata 31, 50051 Castelfiorentino – Fi

tel: 0571 64448

e-mail: info@museobenozzogozzoli.it

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Prima attività

La giornata che apre i lavori. Mattinata densa di esperienze condivise, progetti comuni, prospettive e idee in circolo. Tanti animatori geriatrici, tanti operatori del nostro sistema  Il Museo Diffuso dell’Empolese Valdelsa, assessori, studenti, operatori del settore; tutti insieme per un obiettivo comune: creare una rete che risponda alle esigenze di tutta la nostra società, anche e soprattutto di quella a rischio emarginazione, abbattere le barriere in merito all’accessibilità  patrimoni museali per le persone con demenza, contribuire alla creazione di una rete di operatori/educatori museali e operatori/animatori geriatrici in grado di operare in contesti museali con approcci, modalità progettuali e operative condivise basate sulla ricerca e la sperimentazione continua.

Abbiamo lavorato perché crediamo che il museo sia un luogo d’incontro  privilegiato in cui instaurare relazioni positive con tutti i pubblici.

Vogliamo far uscire dall’isolamento le persone con Alzheimer  e le loro famiglie, alleviando il senso di solitudine e incidendo sulla qualità della loro vita.

 

 

Un museo per l’accessibilità

Dall’anno 2011 il BeGo, accreditato dalla Regione Toscana come Museo di rilevanza regionale, può usufruire del sostegno della Regione nella valorizzazione e promozione delle istituzioni culturali di rilievo regionale grazie all’integrazione di tali strutture nel sistema complessivo dell’offerta culturale; può avere la possibilità di accedere
a finanziamenti regionali e a giornate formative promosse dall’Ente. Proprio per questo, nel 2013, il museo ha aderito con entusiasmo al percorso formativo L’arte tra le mani promosso dal settore educativo del Museo Marino Marini di Firenze con l’Associazione L’Immaginario, l’Associazione Anna e finanziato dalla Regione Toscana, volto a dare vita ad una rete museale, sul territorio toscano, in grado di predisporre attività rivolte alle
persone con Alzheimer e ai loro caregiver con l’obiettivo di sperimentare, attraverso
l’incontro con i patrimoni museali, nuovi modi per comunicare con le persone con
Alzheimer. A seguito del corso di formazione, da aprile 2014 è partito il progetto del
Museo BeGo denominato Storie ad Arte. Il Museo Benozzo Gozzoli di Castelfiorentino
per le persone con Alzheimer e chi se ne prende cura, un progetto di inclusione sociale
che coinvolge sia le persone anziane con decadimento cognitivo che e i loro caregiver
familiari e professionali, in attività di narrazione creativa, attraverso le sollecitazioni
offerte dal patrimonio storico artistico del museo. Gli obiettivi, molteplici e differenziati in
relazione al museo, agli educatori e agli operatori geriatrici, alle persone anziane e ai loro
familiari, sono quelli di valorizzare il patrimonio del museo rendendolo accessibile a
pubblici che di consueto non hanno la possibilità di fruirne; offrire la possibilità per le
persone con Alzheimer e chi se ne prende cura di instaurare relazioni significative
attraverso l’incontro con il patrimonio; sperimentare nuove possibilità di comunicare con
l’anziano affetto da demenza e farne conoscere le potenzialità creative; restituire a chi è
malato la dignità di persona, creando occasioni per essere inserito all’interno di una
normale rete sociale e culturale; uscire dall’isolamento che le patologie cognitivamente
invalidanti causano; offrire un’opportunità per migliorare la qualità della vita;
sensibilizzare la collettività rispetto alle demenze.
Dopo una fase di sperimentazione, conclusasi nel 2014, le attività con le persone con
Alzheimer e i loro caregiver sono entrate a far parte dell’offerta dei Servizi educativi del
museo e si svolgono regolarmente una volta al mese. Dal 2014, anno della prima sperimentazione attivata con due strutture per anziani del territorio di Castelfiorentino e di Certaldo, ad oggi, sono state condotte più di trenta attività tra gli incontri al museo, incontri nelle strutture assistenziali, incontri sperimentali presso altri musei del territorio dell’Empolese Valdelsa; sono state coinvolte Residenze sanitarie assistenziali, Centri diurni, caregiver professionali, familiari e la rete dell’associazionismo locale. Le attività, che si svolgono nell’orario consueto di apertura del museo e non sono relegate ad aperture straordinarie, fanno parte a tutti gli effetti della programmazione dei Servizi educativi ed hanno interessato più di trecento persone. In occasione della seconda giornata di convegno Tutti al museo! Le soluzioni per l’accessibilità museale tra innovazione e inclusione tenutosi a Castelfiorentino il 30 ottobre 2015, le narrazioni prodotte dagli anziani e da tutti i partecipanti durante gli incontri e le attività al museo, hanno preso vita all’interno di una breve performance teatrale dal titolo “Ci vedo una storia!” a cura di Vania Pucci per la Compagnia Giallo Mare Minimal Teatro.
Nel 2015 è stata avviata una prima sperimentazione in merito all’ampliamento di questi
percorsi nei musei del territorio dell’Empolese Valdelsa. Questa prima sperimentazione ha
offerto l’occasione per ripensare queste attività nell’ottica della rete e della collaborazione
tra musei del territorio e si è inoltre configurata come punto di partenza fondamentale per
la progettazione di un percorso condiviso e partecipato. Gli esiti della sperimentazione
hanno condotto al progetto Musei per l’Alzheimer. L’allargamento della rete dei musei
dell’Empolese Valdelsa per le persone con Alzheimer e chi se ne prende cura

Stefania Bertini (educatrice del Museo BeGo)