La verdea va giù liscia.

 2/2/17 Mu.Ve. Museo del Vetro. Empoli

Quando rientra in casa il marito, se trova la tavola apparecchiata dice: “Brava la mi moglie, basta mangiare alla svelta! Perché io ho fame”. Si vede che lui era contento, non importava che facesse tante cose. La bottiglia, il bicchiere, ma manca il piatto; quella per l’olio e l’aceto, così… ma manca il piatto. Dentro alla brocca ci mettono il vino, il vin santo e trincano. Poi mettono forchette e tovaglioli. La moglie accende la luce e escano tutti i colori, il marito dice: “ma in che maniera è venuto così questo affare?” Ma siccome ha sete, prende la bottiglia, la vuota nel bicchiere, prende il bicchiere e beve quello che c’è e bevono tutti, anche i familiari. Insieme al marito c’è la cognata, la moglie di un fratello e guai se non si faceva come diceva lei.

Io di solito mando la mamma (a apparecchiare), ma la mamma è già stufa, è nervosa. Un giorno vieni a vedere l’apparecchiatura, le do anche un po’ di verdea…poi si assaggia e senti come è buona, mentre si versa c’è una schiuuumaaa… È uva bianca, giallina chiaro chiaro, il sapore me lo ricordo. Si mette a sciogliere insieme in un vaso, poi si strizza con le mani e viene fuori il mosto; se si prende presto viene dolce, se si aspetta aspetta viene il vino. La verdea è più leggera, frizzantina, penetra nello stomaco, il vin santo da un po’ di noia. Mi garba la verdea, se si beve tanto si va a gallina! Quando ero piccola, ero a casa sola, presi la bottiglia e la bevvi tutta. Ce ne vorrebbe un fiasco per uno!!Sai come si balla dopo un bicchiere di verdea. La verdea va giù liscia.

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