Un museo per l’accessibilità

Dall’anno 2011 il BeGo, accreditato dalla Regione Toscana come Museo di rilevanza regionale, può usufruire del sostegno della Regione nella valorizzazione e promozione delle istituzioni culturali di rilievo regionale grazie all’integrazione di tali strutture nel sistema complessivo dell’offerta culturale; può avere la possibilità di accedere
a finanziamenti regionali e a giornate formative promosse dall’Ente. Proprio per questo, nel 2013, il museo ha aderito con entusiasmo al percorso formativo L’arte tra le mani promosso dal settore educativo del Museo Marino Marini di Firenze con l’Associazione L’Immaginario, l’Associazione Anna e finanziato dalla Regione Toscana, volto a dare vita ad una rete museale, sul territorio toscano, in grado di predisporre attività rivolte alle
persone con Alzheimer e ai loro caregiver con l’obiettivo di sperimentare, attraverso
l’incontro con i patrimoni museali, nuovi modi per comunicare con le persone con
Alzheimer. A seguito del corso di formazione, da aprile 2014 è partito il progetto del
Museo BeGo denominato Storie ad Arte. Il Museo Benozzo Gozzoli di Castelfiorentino
per le persone con Alzheimer e chi se ne prende cura, un progetto di inclusione sociale
che coinvolge sia le persone anziane con decadimento cognitivo che e i loro caregiver
familiari e professionali, in attività di narrazione creativa, attraverso le sollecitazioni
offerte dal patrimonio storico artistico del museo. Gli obiettivi, molteplici e differenziati in
relazione al museo, agli educatori e agli operatori geriatrici, alle persone anziane e ai loro
familiari, sono quelli di valorizzare il patrimonio del museo rendendolo accessibile a
pubblici che di consueto non hanno la possibilità di fruirne; offrire la possibilità per le
persone con Alzheimer e chi se ne prende cura di instaurare relazioni significative
attraverso l’incontro con il patrimonio; sperimentare nuove possibilità di comunicare con
l’anziano affetto da demenza e farne conoscere le potenzialità creative; restituire a chi è
malato la dignità di persona, creando occasioni per essere inserito all’interno di una
normale rete sociale e culturale; uscire dall’isolamento che le patologie cognitivamente
invalidanti causano; offrire un’opportunità per migliorare la qualità della vita;
sensibilizzare la collettività rispetto alle demenze.
Dopo una fase di sperimentazione, conclusasi nel 2014, le attività con le persone con
Alzheimer e i loro caregiver sono entrate a far parte dell’offerta dei Servizi educativi del
museo e si svolgono regolarmente una volta al mese. Dal 2014, anno della prima sperimentazione attivata con due strutture per anziani del territorio di Castelfiorentino e di Certaldo, ad oggi, sono state condotte più di trenta attività tra gli incontri al museo, incontri nelle strutture assistenziali, incontri sperimentali presso altri musei del territorio dell’Empolese Valdelsa; sono state coinvolte Residenze sanitarie assistenziali, Centri diurni, caregiver professionali, familiari e la rete dell’associazionismo locale. Le attività, che si svolgono nell’orario consueto di apertura del museo e non sono relegate ad aperture straordinarie, fanno parte a tutti gli effetti della programmazione dei Servizi educativi ed hanno interessato più di trecento persone. In occasione della seconda giornata di convegno Tutti al museo! Le soluzioni per l’accessibilità museale tra innovazione e inclusione tenutosi a Castelfiorentino il 30 ottobre 2015, le narrazioni prodotte dagli anziani e da tutti i partecipanti durante gli incontri e le attività al museo, hanno preso vita all’interno di una breve performance teatrale dal titolo “Ci vedo una storia!” a cura di Vania Pucci per la Compagnia Giallo Mare Minimal Teatro.
Nel 2015 è stata avviata una prima sperimentazione in merito all’ampliamento di questi
percorsi nei musei del territorio dell’Empolese Valdelsa. Questa prima sperimentazione ha
offerto l’occasione per ripensare queste attività nell’ottica della rete e della collaborazione
tra musei del territorio e si è inoltre configurata come punto di partenza fondamentale per
la progettazione di un percorso condiviso e partecipato. Gli esiti della sperimentazione
hanno condotto al progetto Musei per l’Alzheimer. L’allargamento della rete dei musei
dell’Empolese Valdelsa per le persone con Alzheimer e chi se ne prende cura

Stefania Bertini (educatrice del Museo BeGo)

 

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